Panorama sul Monte Rite tra escursioni e sentiero naturalistico

Agli inizi del secolo scorso il Regno d’Italia rafforzò militarmente il Cadore per proteggersi da una possibile avanzata austriaca in questi territori, a tal fine realizzò numerosi interventi: osservatori, mulattiere, ricoveri e fortificazioni, alcune di queste costituivano la così detta “Fortezza Cadore-Maè” di cui faceva parte anche il complesso del Monte Rite, che non venne comunque coinvolto dalla Grande Guerra, infatti i combattimenti si tennero in altre zone e non qui.

Nel 1997 Reinhold Messner individuò il Rite come sede ideale per il “Museo nelle nuvole”, il primo dei 5 musei della montagna da lui ideati; così, grazie alla collaborazione e all’impegno della Regione del Veneto, del Gruppo Azione Locale Alto Bellunese, della Comunità Montana Centro Cadore, del Comune di Cibiana di Cadore, nonché dei professionisti e delle imprese coinvolti, iniziarono quei lavori di ristrutturazione che già nel 2002 permisero l’inaugurazione del Museo e del Rifugio realizzati rispettivamente nell’edificio della precedente fortezza ed in quello che era stato adibito a caserma.

Il panorama

Nel versante sud del Monte Rite il panorama è grandioso: la maggior parte dei più bei gruppi dolomitici fanno corona susseguendosi ininterrotti. Lo sguardo spazia da una cima all’altra, ma un occhio più attento rivolto ad Ovest, verso la val Zoldana e lasciato scorrere in senso orario, troverà i torrioni degli Spiz, e subito a destra il Castello di Moschesin, il Tamer e le cime di San Sebastiano con i loro valloni, scenderà sino ai verdi e dolci pendii del Passo Duran, oltre il quale si impongono l’Agner e il Cimon della Pala,  risalirà poi sino ad incontrare le ampie pareti della Moiazza; ammirerà l’imponenza del gruppo del Civetta (m. 3.218) e l’inconfondibile profilo della Marmolada (m. 3.343), si soffermerà rapito dall’imponenza del Pelmo (m. 3.168) e delle sfumature rosate della Croda da Lago e delle Tofane (m. 3.244).

Rivolto a Nord lo sguardo esperto riconoscerà la Croda del Becco e, a est della conca ampezzana, indugerà fra le ampie pareti della Croda Marcora e le caratteristiche cenge del Sorapiss (m. 3.200), individuerà l’Antelao (m. 3.263), il gruppo delle Marmarole e più in là le alpi Carniche, il Peralba, la Cridola e gli Spalti di Toro. Orientandosi verso sud scoprirà i versante più caratteristico della Cima dei Preti e quello più bello del Duranno;  ammirerà, vicinissimi, il Sassolungo di Cibiana e gli Sfornioi, si perderà poi nella magia delle svettanti guglie del gruppo del Bosconero; si spingerà sino al Col Nudo e al Monte Serva oltre i quali immaginerà la pianura e laggiù, in fondo, oltre il massiccio della Schiara, la laguna di Venezia. Chiuderà infine questo spettacolare e suggestivo cerchio di crode, boschi e bianchi ghiaioni sulla vetta della Talvena.

Durante la stagione estiva, quando il Monte Rite ci sorprende per la sua  straordinaria fioritura, è possibile incontrare gli Yak, i caratteristici bovini Himalayani che pascolano in libertà.

Sentiero naturalistico

Percorso ad anello eccezionalmente panoramico che si sviluppa per oltre sei chilometri e abbraccia la parte superiore del massiccio del Monte Rite. L’itinerario che collega vecchi percorsi rurali e sentieri militari realizzati prima della Grande Guerra, si pone l’obiettivo di valorizzare, oltre al magnifico paesaggio e al superbo panorama, anche gli aspetti botanici, faunistici, geologici e storici della zona, ben descritti ed illustrati nei panelli tematici distribuiti lungo il tracciato che accompagna attraverso ambienti naturali sempre diversi: praterie, pascoli d’alta quota, boschi, rocce e ghiaioni. Un tratto del sentiero leggermente esposto è transitabile in sicurezza grazie alla presenza di una corda metallica.

Anello Zoldano

Percorso circolare che si sviluppa lungo i sentieri che lambiscono i principali gruppi montuosi della valle di Zoldo: Mezzodì, Pramper, San Sebastiano-Tamer, Moiazza, Civetta, Pelmo e Bosconero. Il percorso base e’ strutturato in 6 tappe, con tempi di percorrenza giornalieri che vanno dalle 4 alle 7 ore e mezza, e pernottamenti in rifugi o rifugi-albergo.